lunedì 9 febbraio 2009

London Calling, bastava una inarcata del ciglio



All'aereoporto salii su una macchina gialla, convinto fosse un taxi. Due giovani seguaci della trascendenza spirituale, convinti che si puo raggiungerla a nuoto, mi offririono di fargli da palo per un colpo in una posta. Accettai, scattò subito la sindrome di Stoccolma grazie ad una timida esortazione del signor Smith&Wesson.

Svenni , rinsavii a Picadilly Circus, con in mano una laurea in lettere arti e scienze dello spettacolo cum laude di Orio Caldiron, e alcune foto di me che pratico l'agopuntura con le lancette del big bang.

Non dovevo avere un aspetto dignitoso, tentai di acquistare dei pali della lap dance in cambio del mio slittino Roseboud.

Fui tradotto a Scotland Yard, mentre incitavo gli agenti a non attaccare Gaza che li avevo un parente da parte di madre.

Lo psichiatra, fumava un sigarillo cubano mentre io in latino affermavo sporadicamente: yeah oh yeah. Per un periodo fui affidato ad un centro di recupero dove alcuni tossici usavano il mio sangue per portare il punteggio a ping pong.

Furono i sei mesi peggiori della mia vita, a digiuno sarei ingrassato. ero una filigrana d'avambraccio di quei Trench texani.

Rimesso in libertà ho cercato di avvertire i miei parenti in italia, per dirgli di non preoccuparsi per la mia laringite, e che ora ero al sicuro qui, anche se il mio nome compariva nella Shinder's list.

2 commenti:

  1. il tuo quarto potere è quello di sorprendere.
    i primi tre sono Pisolo, Brontolo e Cucciolo.
    Tutto molto buono, signora. Gradirei un po' di Rosolio.

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  2. Uh, cioè, è la storia di un tossicodipendente a Londra, questa?

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