mercoledì 9 dicembre 2009

Dura Madre

Sono gratificata dall'esistenza dei creativi della Rowenta.

Anche se so benissimo quali siano le cose veramente importanti della vita, oltre al design, come alleggerire la mano buttando briscole basse, se hai due carichi;
Non buttare gli imballaggi dei pianoforti, possono essere utili per seppellire i non appartenenti alla piccola-media industria;
Tallonare lo spacciatore che vende la ketamine a mio figlio, e innamorarmene.

Ma allora cosa tento di dimostrare scopando nel locale caldaie il primo che mi passa, in qualche motel vicino all'aereoporto?

Essere madre è stato il miglior modo di sabotare il mio futuro da miglior amica di mia sorella. Emma, la preferita di tutti, è infermiera notturna, nel mentre scrive hip hop in un gruppo antagonista ai numeri decimali, ero sua grupie nella placenta, l'ho vista calarsi dal palco sulla folla di ostetriche riversa sul materassino, cianotica quasi soffocata dal suo cordone.

Il disegno del destino s'è palesato al dì del venttottesimo compleanno di Giuliano, ex-campione di tennis tavolo, pretendeva il mio corpo tra un cambio campo e l'altro, Il mio futuro l'ho perso in un set d'agosto.

Oggi non leggo gomez-travaglio, firmo petizioni on-line su repubblica, ascolto gli spaccati della società che fa gad lerner, e non ho paura a definirmi di sinistra se non fosse per froci e negri.

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