giovedì 4 giugno 2009

Donna putacaso!


Donne come te le trovo annidate nei bitorsoli. Succhi e mosti estivi, sculacciate nel vigneto non fanno buon raccolto, meglio usare le tenaglia. Ma io e te che facciamo assieme? Non c’entriamo nulla, siamo come pareo e Sacco/Vanzetti, come lucidalabbra e diktat a marrakech, massaggi per l’osteoporosi e pascoli troppo adiacenti all’autostrada, almeno il pastore con le pecore va d’amore e d’accordo, o di stima e di veniamoci in contro, o di rancore e non chiamarmi piu. Le tube di fallopio fanno brutti scherzi, si mascherano da spaghetti a mezzodi tu li tocchi improvvisando la solita routine e lei resta incinta. Putacaso, gran figlia del putacaso. M’inganni?. Ho capito snellire l’apparato statale ma cosi si perde di vista la grande moka-tabellone oculistico da 12. io cambio scarpe nel tentativo di non farmi riconoscere. Ma dimentico di farmi un intervento ricostruttivo alle giunture e di farmi il soffritto alle cartilagini da rinserire ben dorate. Cosa mi sento dire: “fai tutto quello che vuoi, tanto con quel numero cosi ordinario del tuo fax non avrai mai altre donne all’infuori di me”. Il tornello dell’ingiuria allo stadio senza portiere stenta a farmi salire nei miei alloggi. Devo tornare nel cetaceo di Collodi? La casa mi scivola via con le mani bagnate, una buona abitudine igienica ti si rivolta sempre contro e carta canta ma serve pure il basso e batteria , che serata dannata, prendete i bicchieri di carta non canterini, offro io. Non mi daro tregua finche l’ultima goccia di mestruo non sara vendicata. Per il lavoro ho uno zio alle poste, sicuramente mi fa imbucare da qualche parte per spalmare la crema solare sulle vongole nei fondali marini, che poi, se no, c’hanno sempre le fighe screpolate agli antipasti.

Come lavoro ho iniziato a starnutire nelle cisterne, per contrastare la siccità, la siccità incombe, un giorno c’è e un giorno non c’è più, strano il destino degli agenti atmosferici, sicuramente sara in un posto migliore, magari a parlare con presiedenti del passato, attori famosi, scacciacani e sentinelle di centrini ricamati a mano, atti di nascita smarriti e sacchi a pelo fallati, passanti per i remi e colicisti e fanghi dalgaguanna. Beata la siccità.

Ho scoperto che lo scolo si contagia attraverso un rapporto completo, poco prima della firma lo caccio e vengo fuori dal foglio. A sentirne di storie, puoi sapere come sei nato. Certo che fatica. I templari hanno fatto la scelta più saggia, andiamocene da casa, cosi saltiamo il turno per lavare i piatti, ci mettiamo a battere sentieri e ci proponiamo come paradigma. Comodo no?.
Nove mesi sono passati. Adesso dovro montare una mensola in piu. Carletto, oggi ha 18 anni, è un Musicista gnostico, non crede nei suoni precendenti a quello che sta suonando. Vuole iscriversi all’isef e diventare professore di ginnastica, ne ha proprio bisogno la società di una persona in più in grado di saltare la cavallina.

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