domenica 1 marzo 2009

Le BR dei Parenti


Con due pugnalate nello sterno lo trafissi. Un pasto insolito per costati e toraci digiuni di leghe damascate.

Il primo giorno riverso in posizione poco sportiva, cerca compassione viandante. Straziato al suolo ancor meno operativo che sportivo attrae il conforto di velivoli cartacei di scarto urbano in promiscuo intento di srovolarlo.

Il secondo giorno nel tentativo d'anticipar resurrezione , lo placco per caviglia eterea e lo rinzacchero in diga di carne e rotule.

Il terzo giorno memore del secondo demorde dal resuscito, lo sento imprecare con cognizione di causa. I parenti o sono residenti o forestieri li accomuna una sana e robusta costituzione. Gemente a terra ne approfitta per tentar abbraccio e constatar mie ambizioni lavorative, prospettive abitative, appezzamenti terricoli, progetti futuri.

Trasecolo, mentre lui privo di pudore si decompone ai miei occhi, non m'invita a porgere le spalle, è pura pornografia del mio stesso sangue, adulterio casareccio. Corro fuori dal cortile, raccolgo espettori altrui in ampolla. Torno e conficco salive stranee in palato parentelare sperando che parole nuove iniettate in circolo facciano del consanguineo un meno consanguineo. Non attendo l'oste me lo allungo da me con l'acqua lo zio.

Apre bocca a interloquire, postula senza mezze misure: hai trovato un saldo impiego? .Lo remunero con durlindana. Il sangue tracima e schizza, compone sulla parete numeri verdi per inoccupati. Chiamo e mi costituisco.

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