mercoledì 22 aprile 2009

La lista delle cose da fare.


Speronare pupazzi di carta e stagni..
Il sindaco rianima un cono spartitraffico e tu rotoli sotto una palla da tennis..
Il materasso spara alla lampadina 220 volt..
Sellare un cerchione che intervista un gondoliere..
Scoraggiare milano..
Un francobollo non nasconde un marciapiede..
La presa elettrica schiaccia un lecca lecca che accende la saliva..
Prova a fare un buco nelle acque e a starnutirci dentro..
Ho visto un panda maturare e consegnare un orafo alla brace..
Sfregare un saldatore durante le ore di veglia..
Il canale di suez ha bruciato Bruno Giordano..
E tu dormi in un crepaccio e monti scaffali sui precipizi..
Non ho mai visto un portacenere tremare di fronte a un maestro di sci..
Fai il torero col termosifone..
Molti poster vanno in ufficio ad ubriacarsi..
Il verso di una stecca da biliardo mentre mente alla sposa..
Una pinzatrice in visita ad un cecchino..
Imbalsamare una coccinella..
Puoi battere un cameriere al congresso..
Rispettare le meduse..
Con la lava minacciare la francia di Le Pen senza correre..
Gugliemo tell porge l’altra guancia..
Erodere l'ipocrisia del custode..
Sorprendere il lavapiatti a scagliare una scialuppa di salvataggio contro una frittata..
Tu coreggi i cigni..
Tamponare una pinacoteca con genitori..
Io voglio confidarmi con lo yo yo della guardia forestale..
Non puoi giudicare un fenicottero padre..
Un Atollo Raggiunge il portico distratto..
Tu fai il battesimo in piscina Yakuzi..
Non soffiare mai da troppo vicino sulla saldatura di una carlinga..
Scartare la siccità in tutù..
Ho un etica: sfregiare solo i pogioli del dirimpettaio..
È facile come arpionare una fata in una baia..
Completare la cava con una benda sull’occhio..
Asciugare la piscina col cincuturino..
Trasmetter stazione radar al mio zerbino..
Bollire un campo coltivato..
Vorrei ornare un Germano Reale con una ginocchiera..
Separare lo samlto dalle unghie col pomo di adamo..
Portare londra alla conversazione?preferisco portarla all’asciugacapelli..
Intrappolare l’hostess nella grondaia..
Un killer si piega coi confetti..

martedì 21 aprile 2009

La Rivolta delle Arringhe perse


Appare sua nipote, isabella, capelli sciolti, lunghi abbastanza da arrivare alle punte, capelli che non avrebbero di certo permesso a nessuno di essere immersi in un liquido e ricevere dal basso verso l'alto una spinta pari al peso del volume di liquido spostato, aveva la chioma fluente e fragrante, la brezza che spirava verso l’oceano le agitò i capelli lunghi, facendoli scorrere sul collo come stole equine, avvolgendola in un fluido sapore di sfumature. Conservava ciocche di capelli e capelli non in fiaschi, né in confetture sottovuoto, bensi sciorinanti nella calotta, forse diffidenti, ma pronti ad essere colti all’ombra di cavalletti rotti , consumati da pittori.

Capelli color dell’agata, si riannodavano in bozzoli raccolti come da riavvolgi-prolunghe, cadendo sotto il cappello, s’accalcavano tra il lieve rossore delle gote.

Aveva 22 anni e aveva appena lasciato l’universita per un gruppo di mimi; il suo sogno era mimare un “amministratore di saline di spalle ambosessi motomunito”, era una ragazza impettita carina con un paio di jeans scoloriti e in lontananza chissa dove: autovetture con motori che non si mettevano in moto.


Mi ricordava Aristotele quando celiava: “mi sono fatto bello, per andare bello da un bello”.

Poco dopo mi si avvicinò Emilio, la sua ossatura minuta contrastava con una carne insolitamente morbida, si presento come “eclettico” , ma non si sa bene in cosa. Esordi: “il linguaggio è stato inventato dalla nostra ragione per tenere in scacco il meccanismo di ricostruzione razionale della realtà” - tergendosi gli occhiali, aggiunse - “mi hanno abbandonato alla stazione a 26 anni”.

Ben presto iniziò a confezionare teorie affascinanti per chi non ha terminato la scuola dell’obbligo. Teorie su se stesso definendosi: “gran satrapo del collegio di patafisica”. O su Giuseppe Guarneri del Gesu e Antonio Stradivari e sul suo liutaio che potrebbe eguagliarli intagliando dell’oleandro; sui suoi congressi sui “difetti di contrazione di due sillabe in una sola”. Era un epidemia del buon umore, per lui, un gioco di società chiamato: “mortificazione” per noi.

Quella sua aria da tutto fare, da primo della classe fin troppo orgoglioso della propria inconsapevole bravura, mi ricordava Renzo Arbore, un magnate del prelavaggio, di chi tutto ha fatto dal dragare laghi al partecipare alla stesura dello strum und drang. La tossicità dell’aria raggiungeva i livelli di asbesto di casale Monferrato.

Mi sento come un terrone a tel aviv o il pony del docente. La sua amica annuisce con orgoglio. S’intuisce dell’amica una qualità inequivocabile: potrebbe essere un attrice, se fossimo reclusi in un galeone nel fondale marino. Una donna dall’apparenza sinusoidale, sfocata, è breve il tratto che ci divide ma la sagoma è al di la di un muro d’afa immaginario che la rende dal perimetro indefinibile a occhio nudo.

Continua..Emilio: “dipingo in acquaforte..” - “ho prestato servizio in marina... mi ricordo..” – implementava – “affittavo oceani ai cetacei..” – spasmi ansma e celiachia vorrei mi saltassero in groppa per cavalcarmi fuori da qui - Rispondo come posso, argomentando alla meglio: ”anch’io.”

L’eclettico era appena rinvenuto da se stesso: “avete letto pasternak?”- non riesco a seguirlo, abbozza l’indice delatorio a mezz’aria, verso di me – accenno una risposta distratta e orgogliosa:”l’avevo gia letto..si si..ne avevo letto 3 pagine, ma volevo rileggerlo..non tutto ovviamente..certi punti delle 3 pagine”.

Il suo viso ossuto a 6 punte, se fosse stato di zolfo avrei iniziato a sacrificare capretti su basamenti in marmo e gatti neri, giusto per dargli una cornice più adatta. Si contrae per deglutire, tutto il suo corpo si raggruma attorno al naso.

Pensa di sapere abbastanza, di saperne abbastanza su ogni cosa. Sulle trabeazioni con architrave composito corinzio-tuscanio avrebbe titubato,avrei potuto chiederglielo,cosi per metterlo alla prova: sarebbe capitolato. Meglio non averlo messo alla sbarra rischiando magari di farmi rispondere correttamente. E se invece fosse un genio? Comunque un genio al quale avrei preferito la compagnia del buio. Quel buio meglio condiviso coi buoi.

Mentre spalanca quelle labbra da rock star del primo governo Sidney Sonnino, avevo le tempie ridondanti approssimazione tipica di amplessi appena prestati, vorrei ma perdo l'arringha.

Soccombo a estranei con un notevole uso del E IO SO, E IO HO FATTO, E IO SONO STATO.

lunedì 13 aprile 2009

Music kills mini-volley stars


Ricordo ancora il giorno, quel giorno in cui ti eclissasti accampando pretesti di parcheggio. Non ti ho piu vista. Se sei ancora in Sardegna Dimmi quando t'imbarchi che getto il fon in mare.

Vuoi vedermi fare fa il mimo sulle monroatie..o incartare porzioni di saliva nella stagnola in cambio di una moneta? ma io sono furbo, so che è un reato in prescrizione la sottrazione di penne a sfera. Potrei poi rivenderle, e vivere di Bic.

L'affito lo paghero da solo.

Qualche rinuncia sapro farla. Risparmiero in qualche modo. Come ammazza caffe, prendero un caffe.

Insomma io non potevo capirti. Io sono uomo. Capisco di corse sui cofani, schiene sudate contro condizionatori d'aria e niente di niente sulle Onlus.

ti cerco , mi manchi.
volevo solo dirti
senza fare lo spelling
che fai?
immagino starai respirando.

Siamo parte della bellezza creata dagli stessi che abbrutiscono i nostri giorni.

IN EFFETTI NON SONO IN GRADO di elaborare le mie emozioni..quindi chi mi garantisce che io non viva nella negazione? e che non si manifestino dei rimossi nella mia ricerca di te che latentemente in realtà significherebbe una ricerca d'altro, magari di non sentirmi solo al concessionario della Skoda, o un semplice Lustro presso la Curia alla domenica o altro ancora ma sempre utilitaristico. Non vedo come poter sconfermare. Cercavo egoisticamente di appagare il mio conflitto tra Es e super Es: il mio dovere è impedire al mio Es di soddisfare le sue pulsioni libidiche verso strutture in tufo.

Voglio avere una scusa per risentire la tua voce, le tue labbra, le tue mani sui miei capi colorati e non.

Ti telefono:
“C'ho le mani bagnate potresti passare a casa ad aprirmi l’affettato getaway?”
“No.”
“d'ogni mattino, Vorrei compagna con cui imparare a soffiare su caffellatte allegorici.”
“Inizia a svegliarti di pomeriggio”

Sono il più debole.
Se non puoi batterla allora unisciti a lei. Unisciti alle donne. Comportati come lei.
Fatti la doccia tutti i giorni.
Sii afflitto da improvvisi e laceranti abbassamenti di considerazione verso i suoi amici.
Abbandonati a minzioni poderose e soventi.
Fai di tutto per farti scendere all’autogrill perche affetto da disidratazione, compra una bottiglia d’acqua e bagnati di un benché minimo sorsetto, la cosa ti renderà appagato.
Starnutisci e sentiti incompreso, se non accorre qualcuno di li a poco tenta di mobilitare Save the Childrem in tuo aiuto.
Lamentati della porosità del suolo inadatto alla tua falcata.
Ordina una qualsiasi pietanza di tuo gradimento ma cerca di non fartela piacere, attribuisci la colpa all’antimateria: spezia di cui si servono in quel locale.

Da quando mi hai lasciato ho piu tempo per migliorare nel Baker. Ho smesso di passeggiare trafelato in piste affette da sobillazioni sonore, fingendo di divertirmi.